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Archivio di Stato di Ancona

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Archivio del Comune di Ancona, busta 6417, Notificazione del Delegato Apostolico Fabio Conte Asquini di istruzioni sui preservativi contro il cholera morbus, 3 settembre 1836.

Nel corso dell'800 tutta l'Europa, Italia compresa, fu colpita da numerose e drammatiche epidemie.

Il colera arrivò ad Ancona alla fine del 1836, come testimoniato da questo documento proveniente dall'Archivio storico del Comune di Ancona.

Si tratta della “Notificazione del Delegato Apostolico Fabio Conte Asquini di istruzioni sui preservativi contro il cholera morbus”, datata 3 settembre 1836.

Nell'incipit leggiamo “se quella stessa Malattia, che oggi funesta la Città di Trieste, Venezia, Milano, ed altre principali d'Italia, voi la vedete affliggere ora la vostra, non crediate già, di non potere sottrarvi da lei e toglierle di mano l'arme con che minaccia la vostra vita”.

Il colera si era quindi già diffuso in altre città italiane e sull'esempio delle misure restrittive quivi adottate, vengono diffusi i “regolamenti” cui sottoporsi ed eseguire esattamente “onde far resistenza al morbo”:

-una pulizia scrupolosa della casa e della persona, provvedendo ad una corretta aerazione degli ambienti domestici e delle vesti, che si consiglia di “affumicare coi vapori di Zolfo o d'Aceto o di Cloro qualora a caso vi trovaste in luoghi sospetti”;

-una corretta alimentazione per favorire una buona digestione: da evitare quindi i cibi grassi ma soprattutto “l'uso smodato del vino e dei liquori spiritosi”;

-"l'esatta regolarità della traspirazione della pelle", evitando "le grandi fatiche" e cambiando di frequente le vesti, prestando attenzione che il “sudore non si asciughi e raffreddi sul corpo”;

-la Tranquillità dello Spirito.

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Ultimo aggiornamento: 20/10/2023