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Archivio di Stato di Ancona

#IORESTOACASA: scopri tutti i documenti della campagna

Archivio del Comune di Ancona, Editti, bandi, notificazioni e proclami a stampa, b. 6417 c. 13, Manifesto dello Stabilimento dei bagni dorici in Ancona, 15 luglio 1835 

Archivio del Comune di Ancona, Stampe Governative, b. 43, Regolamento dello Stabilimento dei bagni dorici in Ancona, emanato dal Delegato Apostolico, 15 luglio 1835.

Per la campagna #iorestoacasa vi mostriamo due documenti provenienti dall'Archivio storico del Comune di Ancona, relativi allo stabilimento dei bagni dorici aperto nella “Città Dorica” nel 1835.

In quell'estate, in linea con quanto stava accadendo in Italia e in Europa, anche Ancona si dota di uno stabilimento balneare per godere dei benefici effetti del mare e del sole in un ambiente esclusivo, al riparo da sguardi indiscreti.

L’edificio, di forma esagonale e collegato al molo del Lazzaretto con un ponte, è opera dell’architetto anconitano Nicola Matas e offre 18 comodi camerini ben arredati, da cui è possibile scendere direttamente in acqua mediante una scaletta interna, più una “sala in servizio di caffè”.

Nel “Manifesto”  sottoscritto da “li deputati della Compagnia dei Caratanti”, la Società degli Azionisti proprietaria della struttura, sono indicati i prezzi “per ogni bagnatura, la quale non potrà durare più di un'ora”:

  • da una persona a due bajocchi 12 in tutto;
  • da persone tre a quattro bajocchi 24 in tutto;
  • da cinque persone a sei bajocchi 30 in tutto.

Per chi “non portasse con se Biancheria propria”, è possibile inoltre prendere in affitto sia un “Lenzuolo e uno Sciuttamano” sia la “Cappa” o le “Mutande”, gli indumenti obbligatori, rispettivamente per le donne e per gli uomini, per poter uscire dal camerino e nuotare nel mare, come previsto dal Regolamento introdotto dal Delegato Apostolico Gasparo Grassellini volto a regolare “il buon ordine e la pubblica decenza”.

Tra le altre cose il regolamento prevede, nell’uso dei camerini, la rigorosa separazione tra maschi e femmine “senza eccezione alcuna”, il divieto di introdurre cani, di fare schiamazzi e di frequentare il caffè se non completamente vestiti.

Per chi non poteva permettersi il costo dell’ingresso allo stabilimento rimaneva comunque assegnata la spiaggia di Santa Margherita alle donne, mentre agli uomini la zona attorno allo scoglio di San Clemente, rigorosamente separati dall’ankon, ossia il gomito, che ha caratterizzato da sempre la storia di Ancona.

Leggi il Manifesto dello Stabilimento dei Bagni Dorici

Leggi il Regolamento dello Stabilimento dei Bagni Dorici emanato dal Delegato Apostolico



Ultimo aggiornamento: 20/10/2023